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mercoledì 18 agosto 2010

Nanni De Angelis

Al momento dell'arresto Nanni venne scambiato per Ciavardini e, pertanto, colpevole dell'omicidio dell'agente Serpico. Per questo venne massacrato di botte sul posto, mentre al commissariato venne fatto sfilare in un corridoio tra due ali di poliziotti (circa un centinaio) ed assalito.Ciavardini invece si salvò soltanto grazie al poliziotto che lo arrestò, il quale sparò due colpi di pistola in aria per farsi largo tra gli agenti che vorrebbero uccidere anche lui, ancora scambiato per l'amico che continuava ad essere colpito selvaggiamente.

Intorno alle 11 dello stesso mattino del 4 ottobre, i sanitari dell'ospedale San Giovanni, dopo aver visitato De Angelis, compilarono un referto medico che recò una prognosi di sette giorni (salvo ulteriori complicazioni) e ricovero in osservazione nel medesimo ospedale. Nanni venne invece inspiegabilmente dimesso dal San Giovanni la mattina del 5 ottobre e tradotto con un'ambulanza della Croce Rossa alla casa circondariale di Rebibbia e messo in isolamento, su disposizione di Guardata, locale procuratore della Repubblica.

Venti minuti dopo De Angelis fu trovato morto impiccato con un lenzuolo nella cella di isolamento n° 23 del carcere di Rebibbia.

Sui quotidiani di quel giorno si trovava la notizia degli arresti, ma soltanto la foto di Ciavardini, mentre per De Angelis c'era soltanto una foto della patente semi-irrisconoscibile di qualche anno prima.

La versione ufficiale parlò di suicidio, ma la famiglia annunciò passi legali e la stampa si pose numerose domande.

Nanni si sarebbe legato ad un termosifone con un lenzuolo, che secondo il regolamento carcerario egli non doveva avere in dotazione in quel momento, e si sarebbe impiccato stando in ginocchio e mantenendo il laccio teso con il collo proteso verso il basso.

Secondo i familiari Nanni ed il quotidiano La Repubblica, Nanni sarebbe dovuto inoltre rimanere in ospedale per almeno 72 ore in stato di osservazione, in quanto nella rissa con gli agenti aveva ricevuto un colpo alla testa. Ed a testimoniarlo c'è il referto per sette giorni di recovero assistito dell'ospedale San Giovanni.

Inoltre, dagli interrogatori di poliziotti, infermieri e dottori che compaiono davanti al magistrato, risulta che tutti abbiano affermato quasi con le stesse parole che Nanni aveva ferite di ogni genere, ma che stava psicologicamente bene, era tranquillo e non aveva manifestato alcun proposito suicida.

Altri particolari sono tragicomici e nessuno li trova incongrui, come ad esempio il fatto che De Angelis arrivò in carcere "a torso nudo" in pieno autunno.

L'autopsia, ordinata dal magistrato, fece cadere tutte le testimonianze dei medici del carcere e dell'ospedale, non attenuando la realtà del corpo devastato di Nanni:
« In corrispondenza della regione occipitale, sulla proiezione cutanea della protuberanza destra, soluzione di continuo, modicamente suturata con un punto in seta lungo centimetri 1,5 (cioè una prima ferita, ricucita). Sulla regione parietale sinistra centimetri 6, superiormente al sopracciglio, area escoriata in forma irregolarmente ovalare (cioè un livido ed un bozzo) di centimetri 4x2, in parte ricoperta da piccole creste ematiche e polvere bianca (medicazione). La coda del sopracciglio e interessata da una soluzione di continuo con margini irregolari, infiltrati, lunga centimetri 1 circa, suturata con punto di seta (cioè un'altra ferita). Il sopracciglio risulta discretamente tumefatto. Sulla proiezione cutanea della parte ossea dela naso, si apprezzano due escoriazioni di centimetri 2, l'anteriore, di centimetri 0,5 la posteriore. Dette escoriazioni si inseriscono in un'area ecchimiotica, in parte escoriata che interessa anche la prossima regione zigomatica. [...] Nella regionale latero-cervicale destra, soffusione ecchimiotica di forma irregolare rotondeggiante dell'ampiezza di centimetri 1,5 circa. »

(dal referto firmato dal dottor Silvio Merli e da altri due colleghi, responsabili dell'autopsia sul corpo di Nanni De Angelis)
« Al livello della settima e ottava costola tra l'ascellare anteriore e l'ascellare posteriore è interessata da un'area escoriata di centimetri 4. Altre escoriazioni di minore entità sono apprezzabili superiormente e inferiormente alla precedente. Altre interessano la proiezione cutanea della terza costola. Tenue soffusione verdognola in corrispondenzadella fossa iliaca sinistra [...] 4 centimetri. Due escoriazioni sulla linea ascellare. Altre escoriazioni sulla zona lombare. Sempre sulla zona lombare una cicatrice lunga centimetri 3,5 a decorso lievemente obliquo (la coltellata di piazza Annibaliano). Escoriazioni [...] sul terzo inferiore del braccio [...] anteriormente e posteriormente al gomito[...] sull'epitroclea [...] sulla regione antero-laterale della gamba. »

(dal referto firmato dal dottor Silvio Merli e da altri due colleghi, responsabili dell'autopsia sul corpo di Nanni De Angelis)

Inoltre i medici responsabili dell'autopsia rilevarono anche che all'ospedale San Giovanni, due ore circa dopo il fatto, Nanni venne dichiarato "in stato di incoscienza", prova di "uno stato di sofferenza del sistema nervoso centrale".

L'autista dell'ambulanza, Salvatore Serrao, testimoniò che "non ci fu consegnata alcuna certificazione medica, nè copia della cartella clinica".

Nessun supplemento d'indagine venne eseguito. La requisitoria si tenne in piena estate, il 17 agosto 1984. Archiviata senza processo.

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